MALATTIE NEURODEGENERATIVE: LA DEMENZA

La demenza viene definita come uno stato di decadimento psichico acquisito, profondo, globale e irreversibile che altera le funzioni intellettive di base quali attenzione, memoria, linguaggio, riconoscimento, orientamento spazio-temporale e genera alterazioni nella condotta sociale. 

Con l’evolvere della malattia la compromissione delle funzioni cognitive diviene tale da interferire in modo significativo con le normali attività della vita quotidiana (es. incapacità a riconoscere ed utilizzare oggetti comuni, pianificare ed eseguire azioni, assumere farmaci e gestire il denaro) fino a generare la perdita dell’autonomia personale. 

Il deterioramento cognitivo può essere inoltre accompagnato da disturbi comportamentali e alterazioni di personalità quali ansia, aggressività, apatia, depressione, irritabilità, stereotipie, deliri, allucinazioni, disturbi del sonno e dell’alimentazione.
Esistono diversi tipi di demenza (degenerativa, vascolare, tossica, traumatica, tumorale, infettiva e da idrocefalo normoteso) ognuna con una specifica evoluzione sintomatologica e profilo di deterioramento cognitivo.Il carico gestionale imposto da questo tipo di patologia è ingente e prevalentemente assolto dai famigliari che molto spesso sperimentano livelli elevati di stress e malessere psicologico. 


Recenti studi mostrano come la possibilità di intervenire nelle fasi iniziali e intermedie della patologia stimolando le principali funzioni cognitive può contribuire a rallentare il decadimento cognitivo, compensare le difficoltà e mantenere l’autonomia personale più a lungo generando una riduzione del carico assistenziale da parte dei famigliari. Ciò genera un impatto positivo sulla qualità della vita sia del paziente che di chi se ne prende cura. Per tale motivo è opportuno associare alle classiche terapie farmacologiche anche una terapia centrata sulla stimolazione cognitiva che permette il mantenimento dell’autonomia dell’individuo riducendo il carico assistenziale anche grazie all’effetto positivo sul tono dell’umore e sulla manifestazione di disturbi comportamentali.